TESTIMONIANZE

Direttore responsabile IOM


Quando parlo di IOM io parlo sempre di speranza. Questo è un progetto molto importante, noi abbiamo sempre la speranza e portiamo sempre la speranza nelle case. La portiamo tutti insieme: la portano gli infermieri, la portano i medici, la portano la oss, la psicologa, i volontari. Non li lasceremo mai soli, siamo una grande famiglia che si unisce intorno e la speranza è quella che ci unisce. Ci unisce durante il percorso, ci unisce dopo, ci unisce in ogni momento, anche quando le persone vengono soltanto per chiedere informazioni. Noi diamo la speranza e la speranza è “noi ci siamo”, ci siamo in questo momento, ci saremo domani, ci saremo sempre in qualunque momento, in qualunque ora, in qualunque istante voi abbiate bisogno di noi, noi siamo qui. Siamo qui ad accogliervi e non vi lasceremo mai soli.

Un paziente


Aiutare lo IOM è importante perché il paziente, l’assistito riesce ad avere una piena riabilitazione e a vivere una vita nel proprio ambiente domestico, con la famiglia, dove può avere privacy e godere di tutto l’amore familiare. Non che negli ospedali non ci sia, ma all’interno delle mura domestiche è un altro mondo, un’altra vita. Con l’assistenza domiciliare che lo IOM offre questo è possibile ed è un grande immane dono che lo IOM ci può offrire.

Medico


Perché è importante lo IOM? Per girare la domanda, perché è importante aiutare il prossimo?

Medico


Se dovessi scegliere tre parole per definire lo IOM, lo definirei così: in tutti questi anni hanno sempre dimostrato grandissima gentilezza, disponibilità e grandissima professionalità.

Infermiere


Descrivendo lo IOM in tre parole per me personalmente è tutto.

Psicologa


Non esiste la possibilità della gestione del paziente oncologico se non c’è un supporto sul territorio. Ci sono delle motivazioni sia sanitarie assistenziali, sia psicologiche. Il concetto è molto semplice, i pazienti che fanno dei trattamenti che spesso impattano sul sistema immunitario trovano nell’ospedale forse il posto a più alto rischio infettivologico. Quindi il fatto di poter gestire questi pazienti a domicilio vuol dire preservare e migliorare la loro salute.

La possibilità di disporre di personale qualificato 24 ore su 24 che può assistere ed intervenire sul paziente è una risorsa insostituibile e fondamentale per la qualità del servizio, sia dal punto di vista tecnico sia da un punto di vita anche umano. Considerando che il paziente sa sempre di non essere abbandonato, di non essere solo, e in ogni caso c’è sempre qualcuno che gli risponde.

Una mamma


Lo Iom ci ha permesso negli ultimi mesi di vita di mia figlia, che non aveva neanche due anni, di poterla portare al mare. Quel mare che potevamo solo vedere dalle finestre dell’ospedale. Noi siamo adulti, non riusciamo a capire la gioia, la felicità della scoperta delle nuove cose. Vedere con gli occhi di un bambino è tutto un altro mondo, toccare la sabbia o mettere i piedini nell’acqua per la prima volta è stata una gioia indescrivibile. Questa è una delle piccole grandi cose che lo IOM ci ha permesso di poter vivere insieme a nostra figlia.

Anestesista e rianimatore


Quando raccontiamo alle persone che cos’è lo IOM ci vengono in mente tante cose: le dinamiche organizzative, la voglia di arrivare in tutte le case con la massima efficienza, le criticità e l’ansia di chi è impegnato nell’operatività quotidiana. In realtà sarebbe più semplice raccontare ch ero IOM non è altro che un gruppo di persone che si impegnano ad eseguire con forte amore la cosa che ci spinge nella quotidianità è il legame che si crea tra lo iOM e le famiglie. Lo Iom è nato per regalare un sogno.

Lo Iom è stata una scoperta particolare. Durante la notte venivano in ospedale dei pazienti che secondo me potevano essere seguiti bene a casa però venivano al pronto soccorso ed erano talmente doloranti, talmente sofferenti, che i medici del pronto soccorso chiamavano i rianimatori. Quindi gli anestesisti e i rianimatori hanno iniziato ad andare nelle case. Così le famiglie hanno avuto la possibilità di avere al proprio domicilio un anestesista rianimatore.

Volontaria


Un giorno un paziente mi ha detto “Grazie perché il tuo sorriso illumina la mia casa!” ed ogni volta che vorrei mollare tutto ripenso a quella frase e a quanto ancora oggi mi riscalda il cuore.

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